Tra le varie categorie di rappresentazione dell’erotismo, il cibo e il sesso vanno spesso di pari passo. Metafore erotiche che fanno ricorso a bevande inebrianti, miele, ostriche, spezie e pietanze più o meno piccanti si rivelano a profusione nella letteratura e nel cinema. Prendiamo solo due esempi, lontani nel tempo e nello spazio: il Cantico dei Cantici, gremito di simboli e allegorie erotiche relative ai cibi: “Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo/ e dolce è il suo frutto al mio palato./ Mi ha introdotto nella cella del vino/ e il suo vessillo su di me è amore./ Sostenetemi con focacce d’uva passa,/ rinfrancatemi con pomi,/ perché io sono malata d’amore“.

Elena Prendžova, autrice dei versi proposti (tutti i diritti riservati)

Per il cinema voglio ricordare una scena, intrisa di erotismo discreto e sensuale: La pescatrice di ostriche in Tampopo, film giapponese del 1985, scritto e diretto da Jūzō Itami. Un gangster osserva una giovane pescatrice di ostriche. La ragazza gli porge un’ostrica. Mentre sta per mangiarla, l’uomo si taglia il labbro. Delle gocce di sangue cadono nella valva. Il primo piano dell’ostrica molle e carnale, bagnata di rosso, è specchio sensuale delle labbra della ragazza, grondante dell’acqua di mare, che si avvicina alla bocca del gangster e gli lecca via il sangue.

Anche le poesie della poeta macedone Elena Prendžova, A Week of Melted Chocolate Sensation (Una Settimana di Cioccolato Fuso), si concentrano sul potere dell’amplesso guidato dal cibo, sulla brama dei corpi affamati. La suggestione letterale dell’amore sensuale, accompagnato dal sapore carnale del cioccolato (fuso), simbolo erotico potente, crea desiderio intimo e profondo, oltre la superficie testuale: ricostruisce i corpi, li reinventa nel paradigma di una sintassi privata, un tu e io che si trasforma in noi. Labbra, pelle, lingue – è tutto un tripudio di baci e di corpi intrecciati la poesia della Prendžova, nella dolcezza ardente del cioccolato fuso. L’erotismo passa dalla bocca, primo veicolo di sensualità. In fondo la prima sensazione di piacere fisico che conosciamo non è l’appagamento dolce del capezzolo materno che succhiamo avidamente tra le labbra?

Elena Prendžova è poeta, poeta slam e traduttrice macedone. Ha conseguito un Master in Filologia e una Laurea in Lingua e Letteratura Inglese. Lavora come insegnante EFL. Prendžova insegna scrittura creativa e organizza laboratori di poetry slam ed è PR del team macedone di poesia slam. È autrice di 9 raccolte di poesia. È stata beneficiaria di diverse residenze per scrittori finanziate dall’UE.

A Week of Melted Chocolate Sensation” è parte della raccolta “28 Days of Melted Chocolate Sensation.” Le poesie sono sperimentali nella forma, esplorano una scrittura poetica breve, composta da una sequenza di strofe, ognuna di quattro versi, quasi prive di verbo, che prestano particolare attenzione ad allitterazione, assonanza, ritmo e timbro. Le poesie sono state tradotte dall’originale inglese da Lucilla Trapazzo.

Una Settimana di Cioccolato Fuso

1.
cioccolato fuso, ritmo selvaggio e nudo.
cosce cinghiate, fughe innocenti e pasti prelibati
pelle di velluto, calda primavera, congiunti i corpi.
crudo lascivo interludio.

2.
cioccolato fuso trasuda tra i palmi delle mani.
occhio del ciclone un ombelico.
di donna pelvi, slacciato un corsetto tra le braccia.
tavolo nudo, sospiro profondo serrando le mandibole.

3.
cioccolato fuso immerso in coppe C.
baci sfarzosi, baci festosi e piccoli baci.
baci di lingua incedono, esplorano le lingue silenziose.
in punta di dita tocco leggero dalla nuca al gomito.

4.
cioccolato fuso dolce indugiare sulla pelle.
di dita pressione pungente sulla cute brividi.
mento su mento, pelle su pelle, fuori e dentro.
tu e io un noi.

5.
cioccolato fuso in una vasca da bagno.
strusciarsi, strofinarsi, distendersi, un’unghia nella schiena.
ad alto volume, jazz, sul pavimento iridi.
non fermarti, voglio te, voglio di più.

6.
cioccolato fuso da labbra a pelle
ostruendo i pori. spinge la forza
di aliti e sospiri sul mento.
luce sottile e notte sempre insieme.

7.
cioccolato fuso e di biscotti briciole.
nessun bambino ma pollici succhiati.
gemiti acuti e intensi, senza rulli di tamburi, senza pistole.
pesanti parole silenti su lingue leggere intrecciate.