Sfila che ti passa, in passerella le creazioni di Debora Manigrasso, Pic by Duranti©

In passerella le creazioni di Debora Manigrasso, Pic by Duranti©

[fbshare type=”button”] Moda e arte unite a sostegno di un nobile progetto. Si è svolta ieri sera a Villa Muscas a Cagliari la terza edizione di “Sfila che ti passa”, sfilata di giovani stilisti emergenti organizzata da Rotaract  Club Quartu Sant’Elena Margine Rosso con il sostegno del Rotaract Golfo degli Angeli e del Rotaract Cagliari.
La serata è stata presentata da Roberto Betocchi e impreziosita dalle performance aeree dell’artista Virginia Viviano. L’evento, che ha accolto più di 300 spettatori/sostenitori è finalizzato al supporto del progetto Come a casa!, rivolto al reparto di Ematologia del Centro Trapianti dell’ospedale Businco di Cagliari.
Scopo della raccolta fondi di questa edizione è la creazione di una rete Wi-Fi da installare in reparto per rendere agevole la comunicazione dei pazienti con l’esterno, abbattendo il forzato isolamento della degenza.

«Il progetto è stato ideato nel 2012», spiega Alessandro Cau presidente del Rotaract di Quartu, «ed ha come scopo migliorare la qualità della vita di chi deve affrontare una lungo ricovero in camera sterile». Ha sposato la nobile causa anche il colosso Amazon che ha donato 16 lettori e-book Kindle fire HD. Ultima ma importantissima, la Fondazione Banco di Sardegna che nei giorni scorsi ha devoluto il suo contributo a sostegno del progetto. «Dal 2012 con i fondi raccolti, inoltre sono stati acquistati 8 smart tv e 8 mini frigo», continua Cau: «ci auguriamo che il progetto cresca sempre di più e venga sopportato in modo aiutare chi affronta un percorso difficile, facendolo sentire proprio come a casa».

In passerella le crezioni di Alessandra Curreli, Pic by Duranti©

In passerella le crezioni di Alessandra Curreli, Pic by Duranti©

Sette gli stilisti sulla passerella: Alessandra Curreli, Donatella Gallesi, Debora Manigrasso, Marta Demurtas, Noemi Cabras, Violabypullover e Federico Piu.
Ad aggiudicarsi il primo posto in classifica Alessandra Curreli che ha vinto l’esposizione della sua collezione per un intero anno nei negozi della catena Giò & Laura. I suoi capi si ispirano alle donne berbere, ai tappeti delle donne sarde e a una moda eco-friendly, con la scelta di materiali come la lana e la seta grezza. Intrecci fatti rigorosamente al telaio danno vita a corpetti dall’aria forse un po’ troppo rigida e trasmettono a chi scrive una non felice sensazione di déjà vu. Il puro lino della gonna alleggerisce l’outfit: non convince ma ha il merito di ricordare il legame intrinseco fra moda e artigianato.

Secondo posto a Viola Palmieri in arte Violabypullover, che propone un abito lungo, dal colore intenso e selvaggio del mosto, con ampia scollatura e spalle impreziosite da un incrocio di tessuto. La scelta della seta, usata in abbondanza, si rivela vincente nel punto vita che risulta così stretto e lineare.

Terzo posto a Noemi Cabras, affascinante artista dal profilo multisfaccettato che ha proposto un pantalone a campana (modello Palazzo) con cavallo basso, che evoca emozioni morbide anni ‘70.
Impalpabile come una gonna, ma rigoroso e androgino come un ricco pantalone anni ’40, è abbinabile con sandali bassi e aperti o con sandali chiusi dal tacco robusto. La camicia in morbido lino dal tenue color malva, che ricorda una sahariana slacciata, è illuminata da ricami gioiello cuciti a mano in cui si riconosce la cifra stilistica della Maison delle Sorelle Broy ma che, per la scelta del tessuto e le linee, assume nuove connotazioni e prefigura nuove possibilità di utilizzo.

La gonna per Cabras è ampia, color dell’arancio, e di sbieco, come Madame Vionnet, Azzedine Alaia e Yohji Yamamoto insegnano. Il taglio della stoffa in un capo simile assume importanza primaria, le pinces esplodono a raggera da una vita pulita e lineare come quella di un Sari indiano. Il jeans poggia su un corsetto leggermente rigido anni ’80, ricamato a mano, punto luce dopo punto luce, inno al Made in Italy e all’artigianato, che ricorda le invenzioni di Jean-Paul Gaultier.

In passerella le creazioni di Noemi Cabras, Pic by Duranti©

In passerella le creazioni di Noemi Cabras, Pic by Duranti©

La cifra stilistica di Noemi Cabras si basa sulla semplicità, è declinata per una donna sicura che vive la sua contemporaneità senza paura di mischiare stoffe differenti. Barocco e Denim concorrono a esaltare la personalità. L’uso della forbice e del ricamo indicano una cultura artigianale non comune nei giovani.

Ad attirare la nostra attenzione le soluzioni stilistiche di due partecipanti, seppur non nella rosa dei vincitori. La suggestione estiva dell’Africa con abito lungo a firma Debora Manigrasso, recante un grande fiore naïf sulla spalla. La stoffa optical dai pattern inequivocabilmente fashion jungle dalle linee morbide sul seno, esaltano e slanciano la figura. Dai ricami discreti e leggera, la tunica di Federico Piu che gioca sul reverse arancio e bianco con geometrie interessanti.

Giulia Marini & Matteo Tuveri


Immagine di copertinaSfila che ti passa, Cagliari 13 giugno 2015, sulla passerella i modelli di Noemi Cabras, Pic by Duranti©

 

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