È nata nel dicembre 2016 e già raccoglie appassionati lettori e un ottimo consenso da parte degli addetti ai lavori, si chiama Eudonna, la rivista trimestrale di poco più di cinquanta pagine pubblicata da Il Sextante (6,00 Euro) che ospita al suo interno firme importanti con una grafica di ottimo livello.

Eudonna, Edizioni Il Sextante (copertina by Fulber©)

Eudonna, Edizioni Il Sextante (copertina by Fulber©)

La copertina del primo numero propone una rivisitazione di Fulber, al secolo Fulvio Bernardini, dell’opera di Alfons Mucha dedicata a Sarah Bernhardt. Un’immagine che, dalle forme tipiche dell’Art Nouveau, sposta l’attenzione sulla presenza femminile non solo in politica, ma nei vari campi del vivere civile, dalla scienza all’arte, passando per i mass media. Questo l’argomento di Eudonna, rintracciare la presenza femminile nel mondo, voce dei Diritti Umani e Civili, capace di organizzare, fare massa critica e creare, come direbbe Simone Weil, quella “rete di rapporti materiali e umani” capaci di cambiare la società e il mondo.

Il prodotto editoriale risulta di notevole pregio grazie alle illustrazioni e alle fotografie di Ana Maria Erra, Sergio Forte, Tomaso Marcolla, Daniela Tiberi e Carla Ponti. Importante il coinvolgimento della Fondazione Rita Levi-Montalcini.

Come espresso dall’editrice e direttrice responsabile del giornale Mariapia Ciaghi, “spesso la Storia non raccoglie né i nomi né i contributi di queste donne impedendo, di fatto, l’identificazione delle cittadine attuali con modelli di pensiero femminile realmente esistiti”. Eppure ci sono, queste donne, “caparbie e coraggiose che lottano ogni giorno”, basta cercarle, sostiene Giovanna Sorbelli, Presidentessa del movimento Eudonna.

Eudonna, Edizioni Il Sextante (Ana Maria Erra©, Cleopatra, collage, particolare)

Eudonna, Edizioni Il Sextante (Ana Maria Erra©, Cleopatra, collage, particolare)

Dalle pagine della rivista emergono i primi nomi e le istanze: tramite firme importanti come quella di Aurora López, docente ordinaria all’Università di Granada, di Simona Gionta, Rosa Maria Di Maggio, Lorenza Coterno, Antonella Pagano e Anna Rossi emerge un metodo, uno sguardo analitico storico e sociale capace di trovare efficaci rappresentazioni di una realtà non più solamente fallocentrica.

Dalle donne scrittrici nella Roma antica alle donne in politica come Tina Anselmi, Ada Natali e Ninetta Bartoli, passando per l’appassionante storia dell’operaia partigiana Ondina Peteani, prima staffetta della resistenza, e per le interessanti riflessioni di Sonia Sbalzani sulla figura femminile tradita da una lente deformante. Preziosa e vibrante l’intervista di Iva Berasi a Wanda Berasi, in arte Muky, allieva di Marino Mazzacurati, Renato Guttuso e Leoncillo Leonardi, che rivela dalle pagine della rivista la difficoltà di essere donna e artista negli anni cinquanta e le sue speranza per i suoi novant’anni, quella di morire per “rinascere un attimo dopo”.

“Il problema dell’accesso al lavoro e ai ruoli decisionali non è solo degli anni cinquanta”, dichiara Mariapia Ciaghi. La Thomson Reuters Foundation e la Rockefeller Foundation hanno rilevato come in Italia le donne stentino a farsi strada nel mondo del lavoro rispetto ai loro aspiranti colleghi maschi, oltretutto con una prospettiva di salario molto più bassa. Argomenti e punti che la rivista Eudonna, forse per la prima volta in Italia, toccherà nel vivo.

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By Andrea Duranti