Le parole di Virginia Woolf, secondo la quale “una volta letta e messa da parte una biografia, una scena rimane luminosa, una figura continua a vivere nella mente” (L’arte della biografia, già citato nel mio libro Specchi ad angoli obliqui. Diario poetico di Elisabetta d’Austria, Aracne Editrice), evidenziano il fine ultimo dell’arte biografica, quello di comunicare a chi legge profili umani e quadri storici credibili e vibranti. La Woolf ribadisce, sempre nel saggio “L’arte della biografia”, come narrare le vicissitudini di un personaggio di cui si è molto parlato nei libri sia molto più difficile. Quello che è molto indagato, e di cui si è molto scritto, è infatti inflazionato e spesso autonomo rispetto a chi ne scrive dopo secoli di narrazioni. Questo è anche possibile dirlo di Elisabetta d’Austria, moglie dell’imperatore Franz Joseph, la nota Sissi dei dei cartoni animati, dei film in replica e dei documentari alla quale chi scrive ha dedicato una buona parte della sua carriera di ricercatore fra libri, saggi storici, articoli e lectio magistrali.

Ed ecco perchè è altrettanto con stupore che si rimane incantati dal lavoro di Stefan Haderer, per ora tradotto in lingua inglese, dal titolo Under the Spell of a Myth. Empress Sisi in Greece (autopubblicato con Amazon e tratto dal volume originario intitolato Im Schatten Homers. Kaiserin Elisabeth in Griechenland, 2021)). L’autore, scrittore, antropologo culturale e politologo di Vienna che ha visitato più volte la Grecia per le sue ricerche sull’Imperatrice, ha narrato con accuratezza di fonti e semplicità di linguaggio la storia di Sissi in Grecia, fra vicende personali, studi, miti e rapporti interpersonali (e un buon corredo di immagini).

Sissi fu inizialmente attratta da Corfù durante la sua prima crisi matrimoniale nel 1861. Quasi venticinque anni dopo l’Imperatrice d’Austria ritorna sull’isola greca. La Grecia diventa la nuova casa dei suoi sogni e il palazzo bianco vicino a Gasturi, l’Achilleion, funge da “asilo per una grande anima ferita”. Quali sono, però, le vere ragioni del profondo attaccamento di Elisabetta alla Grecia e alla sua gente? Dopo anni di ricerca, il Dott. Haderer ci accompagna in un viaggio avvincente gettando una luce mediterranea sulla vita di Elisabetta: dai suoi viaggi fino alla tragica morte. A parlare di lei i dieci lettori greci e fedeli compagni di viaggio (il più famoso Constantin Christomanos, ma non era l’unico), le sue dame di compagnia, il capitano della Miramar (lo yacht che la portò ovunque fra Italia e Grecia) e molti altri. In questo affascinante viaggio – corredato di un apparato bibliografico di tutto rispetto – il lettore segue la leggendaria Imperatrice da Corfù ad Atene, dalle rovine di Micene a Troia, fino alle Isole Cicladi e alle aree della Grecia occidentale poco visitate dai turisti.

Lo Yacht imperiale Miramar, con cui Elisabetta d’Austria arrivò in Grecia

Fra versi di poesia (di cui chi scrive si è ampiamente occupato grazie agli insegnamenti generosi di Brigitte Hamann ndr), luoghi incantati, fughe e depressioni malcelate, il lettore più attento dischiude lo sguardo su nuove angolature della vita di una delle donne più avventurose, complesse e immaginifiche della storia. Stefan Haderer con genuina emozione rievoca un personaggio più unico che raro, entrando nella schiera ridotta di coloro che non solo hanno scritto di lei, ma che ne hanno compreso le profonde ragioni. Per dirla con Richard Bach: “The trick was to know that her true nature lived, as perfect as an unwritten number, everywhere at once across space and time” (Il segreto consisteva nel sapere che la sua vera natura viveva, perfetta come un numero non scritto, contemporaneamente dappertutto, nello spazio e nel tempo).