Mauro Sarzi

Mauro Sarzi

[fbshare type=”button”]

Vagare con la fantasia attraverso la musica, sognare e riuscire a dare vita a quelle immagini fantastiche. «Ascoltando la musica ho visto le righe del pentagramma prendere vita, muoversi e creare delle forme. Tra me ho pensato: come posso rendere reale tutto questo?». A pronunciare queste parole visionarie è Mauro Sarzi, burattinaio da cinque generazioni, che spiega a noi di MockUp il lavoro condotto per lo spettacolo Il carnevale degli animali, fiaba musicale e animata andata in scena dal 16 al 18 luglio al Teatro Lirico di Cagliari. Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con il Lirico, ha inaugurato, la stagione estiva Un’isola di musica 2015 e si pone a conclusione di due giorni di laboratorio dedicato alla costruzione di figure animate con la carta e il fil di ferro rivolto ai bambini dai 6 ai 13 anni, condotto da Mauro e da sua figlia Giulia.

Momento finale dello spettacolo, con tutti gli animali riuniti.

Momento finale dello spettacolo, con tutti gli animali riuniti.

La fiaba animata, è costruita sulle musiche della celebre opera Il carnevale degli animali del 1886 ideata dal compositore e musicista francese Camille Saint-Saëns. Un capolavoro geniale che unisce la profonda competenza musicale del compositore a una grande ironia , in cui gli animali e il loro linguaggio fatto di versi e non di parole vengono espressi dalla variegata moltitudine degli strumenti musicali presenti in orchestra, diventando così versi poetici. Se dal punto di vista musicale l’opera di Saint-Saëns offre una precisa caratterizzazione degli animali presenti nel nostro mondo, dal punto di vista interpretativo lascia a colui che ascolta grande libertà di immaginazione. Ciò avviene perché non c’è una storia che accompagna l’opera musicale. Mauro Sarzi e sua figlia Giulia, ascoltando la musica del compositore francese, hanno costruito una storia straordinaria dal grande valore pedagogico non solo per i bambini ma anche per gli adulti. «Per rendere reale la musica e le linee del pentagramma ho pensato a dei fili di ferro colorati che, modellati con le mani e senza saldature, potessero rendere tangibili i vari animali», spiega Mauro Sarzi.

Il Direttore Alessandro D'Agostini mentre spiega al pubblico l'accordatura degli strumenti

Il Direttore Alessandro D’Agostini mentre spiega al pubblico l’accordatura degli strumenti.

Lo spettacolo, con le musiche dirette magistralmente dal Maestro Alessandro D’agostini (che scherzando coi bimbi presenti in sala e spiegando in modo semplice il lavoro degli orchestrali nell’accordatura dei loro strumenti, sfata il mito del direttore silenzioso e impettito), comincia con la Marcia funebre per una marionetta di Charles Gounod introducendo le musiche del carnevale Saint-Saëns che segnano l’entrata delle figure di fil di ferro impalpabili come il suono animate da Mauro, Giulia e dai loro collaboratori.

Sfilano in scena il valoroso leone, le petulanti galline, le tartarughe che si cimentano in un lentissimo can-can, l’elefante che come una silfide danza un leggiadro valzer, i canguri, i pesci nell’acquario, il cucù e tanti uccelli spensierati, i fossili e infine il bellissimo cigno. Insieme agli animali, il buffo Saint-Saëns ha inserito anche due strane razze: i pianisti e i personaggi dalle orecchie lunghe, caricature la prima dei musicisti condannati a noiosi e ripetitivi esercizi con scale vertiginose, la seconda dei critici musicali, visti da lui come asini raglianti di saccenza.

Il carnevale degli animali, la Strega Serpilla.

Il carnevale degli animali, la Strega Serpilla.

La storia dei Sarzi narra di una grande festa che ogni anno gli animali celebrano per festeggiare le loro diversità e i loro infiniti colori. Una festa in cui tutto il regno animale, rinsalda e solidifica i propri rapporti sociali e dove regna grande gioia ed allegria. Tutti sono invitati alla festa tranne Serpilla, strega cattivissima e di aspetto terribile. Esclusa dalla grande festa dell’anno, decide di vendicarsi mandando un sortilegio. Di colpo gli animali perdono il loro colore e la loro gioia di vivere, diventando semplici figure bianche  quasi invisibili. «La strega cattiva ci ha rubato i colori!», gridano gli animali. Ma la Strega non avrà la meglio. Quando tutto ormai sembra perduto per sempre, votato alla triste e piatta omologazione, il delicato Cigno renderà vani i cattivi intenti di Serpilla. Simulando la morte, danzando sulle note di  un pezzo tratto da La morte del cigno, altra opera di Saint-Saëns, eseguite da un delicatissimo e malinconico violoncello, il Cigno si accascia apparentemente senza più vita. «Finalmente sei morto Cigno!», gracchia Serpilla sempre più verde e piena d’invidia. Quell’invidia che la fa ridere di gusto ma che poco dopo la ucciderà. Il cigno si rialza pian piano, riprende colore e così anche tutti gli animali. La festa continua e loro sono più felici di prima e in perfetta armonia.
La storia inventata dai Sarzi insegna tanto.  Sia ad inizio che a fine spettacolo Mauro, rivolto ai bimbi presenti nel pubblico, esprime l’importanza delle differenze e di quanto sia fondamentale gioire e non essere invidiosi per la felicità altrui: «Bambini, senza invidia e gelosia, la vita sarebbe più semplice e molto più bella!». Una storia che nel periodo che stiamo vivendo, fatto di forti contraddizioni, in cui la diversità viene osteggiata, insegna il rispetto e la comprensione.

Mauro e Giulia Sarzi, fondatori della ONLUS Human Arts – Le Mani dei Sarzi (che opera principalmente in ambito ospedaliero per bambini, anziani e in centri di recupero) porteranno avanti la storia del Carnevale che da Settembre diverrà un laboratorio dedicato ai bambini affetti da spina bifida. Fino a fine mese i due artisti saranno impegnati in laboratori creativi gratuiti di costruzione del burattino. Tre le piazze interessate: i Giardini di via Monte Sabotino, i giardini di Via Flavio Gioia e Piazza del Carmine.  Occasioni di incontro in cui i bambini potranno scatenare la loro fantasia nella creazione di burattini a partire da materiali di riciclo, imparare le tecniche di costruzione, socializzare e condividere le proprie idee. Nobili progetti che uniscono la trasmissione dell’arte all’impegno in ambito sociale per rendere migliore il nostro mondo.

By Giulia Marini


Immagine di copertina:  Mauro Sarzi in un momento dello spettacolo, mentre dà vita uno dei suoi animali creati col fil di ferro.