Il giovane autore e poeta Jon Mucogllava regala alle pagine della rubrica di poesia “Lo specchio di Ossidiana“, curata da Lucilla Trapazzo, alcuni versi liberi. La stessa curatrice della rubrica presenta così i versi di Mucogllava: “prendendo spunto da una passeggiata su un sentiero innevato di campagna, il poeta crea una sintesi tra l’osservazione di elementi naturali e la meditazione filosofica. Nella scelta di adottare il verso libero e un linguaggio chiaro e tendente alla prosa, riecheggiano narrazioni poetiche di tipo imagista. Nella poesia 1 dicembre, difatti, le immagini passano dal senso ordinario a quello simbolico. Il contatto dell’uomo con la natura diventa il “La” per un’introspezione intima e allo stesso tempo metafora e monito universale all’uomo e alla sua sete di potenza.”

Camminavo sulla neve dei sentieri di montagna,
caduta in silenzio, lontana dai nostri tetti
ignara del nostro immobile tempo.


M’apparvero visioni dimenticate agli angoli della mente,
di un mondo forse ancora nostro,
fuggendo il presente sulla solitaria via.


Commosso da quel suono di dicembre,
del più docile animale tra i rami
posato lì, ad osservar un uomo ignoto.

Ripenso alla fortuna d’interi boschi
rimasti fedeli alle loro salde radici,
in tempi bui sulle ghiacciate terre.


Tornai poi al sicuro, nel ventre d’una casa
dove il freddo non poteva scalfire le fragili anime
in balia d’una sorte non loro, altrui.

Muterà il manto delle Alpi intere
quando un sol di primavera toccherà il cielo,
eppur l’uomo, esiliato per la diversa strada, superbo e solitario, s’andrà sicuro della sua
potenza.

Jon Mucogllava
Jon Mucogllava, autore e poeta

Jon Mucogllava è un giornalista e poeta di diciannove anni, originario dell’Albania. Da anni vive in Italia ed ora studia a Bolzano. Dopo un anno di studi negli U.S.A. sta cercando di capire come proiettarsi nel futuro, come scrittore, documentarista e operatore culturale. Collabora con “Giovani Reporter” di Bologna e si è occupato della sceneggiatura di un cortometraggio a Bolzano per l’Associazione “La Vispa Teresa”. Intanto però compone sonetti: il suo ultimo libro si intitola “Echi da due mondi” (Il Sextante) che la critica ha definito “un breve ma denso livre de chevet di poesia, ma anche sulla poesia, che riflette sulle sensazioni dell’essere poeta, che si porta dietro quella solitudine di leopardiana memoria, fra quelle carte che non si fa fatica a immaginarle altrettanto “sudate”, perché le parole di Mucogllava sgorgano davvero dall’anima, e tutto ciò che ha un’origine del genere ha sempre alle spalle una lavorazione tormentata.”

Immagine di copertina: Foto di Jim Semonik da Pixabay