E Dio creò gli elementi del mondo, che sono nell’uomo e con i quali l’uomo opera. Sono il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra. I quattro elementi sono così imbrigliati ed uniti tra di loro, da non poter essere separati e da essere chiamati firmamento“.

Così scrive Hildegard von Bingen nel suo Cause e Cure dell’infermità (traduzione a cura di Paola Calef, Sellerio editore, Palermo 2012, pag.39) a proposito dell’essenza dell’universo scaturito dall’amore del suo Creatore. Nell’articolo il medico Christiane Paregger tratta brevemente l’essenza della medicina della santa e mistica tedesca, considerata l’antesignana della medicina olistica (e di certe moderne visioni).

Il firmamento, dunque, ha il sole, la luna, le stelle e i venti; in virtù di tutti questi sussiste e in virtù di tutti questi si mantiene unito, senza disperdersi. Infatti come l’anima regge il corpo, così i venti tengono unito il firmamento, affinché non si dissolva. Questi sono invisibili, come lo è l’anima, originata dal segreto di Dio. Così come una casa crollerebbe senza le pietre angolari, anche il firmamento, la terra, l’abisso e il mondo tutto, con ogni sua componente, non potrebbero reggersi senza i venti, poiché da questi sono tenuti insieme. La terra invero si frantumerebbe e spezzerebbe tutta, se non ci fossero i venti, proprio come si frantumerebbe l’uomo se non avesse le ossa“.

Ildegarda riconosce quindi all’uomo una posizione speciale nel mondo: egli si trova al centro e rappresenta il microcosmo, il piccolo mondo che ha in sé gli elementi che compongono l’universo, il macrocosmo.

Gli elementi assorbono ciascuna delle qualità umane, dato che l’uomo ha in se gli elementi, perché l’uomo è con questi e questi sono con lui ed il sangue dell’uomo scorre di conseguenza. Infatti fu scritto “il cielo e la terra piangono sugli uomini”, perché spesso gli elementi pro- vocano fra gli uomini guerre turbolente, come un uomo che avesse in mano una rete e la muovesse, allo stesso modo l’uomo scuote gli elementi, quando questi mutano le condizioni atmosferiche secondo il suo operato.

Per la comprensione della Medicina di Ildegarda è molto importante capire l’insegnamento sui 4 elementi. Questo tema, trattato da molti medici famosi dell’antichità e del medioevo (Ippocrate e Paracelso), riconduce tutti i fenomeni del nostro mondo ai 4 elementi base: fuoco, acqua, aria e terra. Il numero 4 si ritrova universalmente negli elementi della vita, delle 4 stagioni, dei 4 gruppi sanguigni dell’uomo, o dei 4 nuclei base del codice genetico. Ildegarda però, è importante sottolineare, sviluppa un suo proprio sistema basato sull’insegnamento degli elementi secondo le sue visioni, che chiaramente si distingue dalle interpretazioni dei suoi predecessori o posteri.

Il Dott. Hertzka sostiene che “la salute dell’uomo è in stretto contatto con l’ordinamento dei quattro elementi nel cosmo (Macrocosmo) e nell’uomo (Microcosmo). Così vengono mantenute le sue funzioni vitali che gli permettono di vivere. Come tutti sappiamo il disprezzo delle leggi cosmiche, da parte degli uomini, in modo particolare la distruzione brutale della creazione a causa della tecnica ha conseguenze catastrofiche non solo per il cosmo, ma anche per la salute.”

Tutte le medicine di Ildegarda hanno la loro efficacia dalla forza salutare dei quattro elementi del mondo, che si trovano in essi in quantità applicabili a casi multlipi.

Che gli uomini siano afflitti da diverse infermità, è dovuto al flegma, che abbonda in loro. Se infatti l’uomo fosse rimasto nel Paradiso, non avrebbe avuto nel suo corpo il flegma – da cui derivano molti mali – e la sua carne sarebbe stata integra e priva del livido muco. Ma poiché accettò il male e rifiutò il bene, fu reso simile alla terra, che genera erbe buone ed utili ed erbe cattive ed inutili, e che ha in sé umidità e succhi, sia buoni sia cattivi. Tutto questo si originò da quel primo male, commesso al principio dall’uomo; infatti se Adamo fosse restato nel Paradiso, in quella sublime dimora avrebbe avuto una gradevolissima salute, come un potente balsamo che emana odori deliziosi; ma ora, al contrario, l’uomo ha in sé il veleno, il flegma e le diverse infermità.”

Il fuoco, invero l’aria, l’acqua e la terra sono nell’uo- mo, ed egli vi si regge sopra. Infatti dal fuoco riceve il ca- lore, dall’aria il respiro, dall’acqua il sangue e dalla terra la carne, così come dal fuoco ottiene la vista, dall’aria l’udito, dall’acqua il movimento e dalla terra l’incedere. E il mondo prospera, se gli elementi adempiono bene e ordinatamente ai loro compiti, e cioè quando il calore, la rugiada e la pioggia, uno alla volta e con moderazione, a tempo debito, si separano e scendono a temperare la terra, portando frutti, buoni raccolti e salute. Se cadessero sulla terra contemporaneamente e d’improvviso, la terra si squarcerebbe e inghiottirebbe i suoi frutti e la salute dei viventi.

Quando gli elementi operano ordinatamente nell’uomo, lo sostentano e lo rendono sano; mentre quando sono in disaccordo, lo fanno ammalare e lo uccidono. Infatti le co- agulazioni degli umori che insorgono o si trovano nell’uo- mo a causa del calore, dell’umidità, del sangue e della carne, se operano in armonia e col giusto equilibrio, saran- no sane; ma se, invece, toccano l’uomo tutte insieme e smodatamente, riversandosi in eccesso su di lui, lo rende- ranno debole e lo uccideranno. Infatti, il calore, l’umidità, il sangue e la carne, a causa della trasgressione di Adamo sono stati trasformati, nell’uomo, in flegmi contrapposti.

Se applichiamo all’uomo questa teoria degli elementi ricaviamo quattro umori, che possiamo riconoscere nelle 4 parti componenti il sangue:

  • Eritrociti – Il flegma secco dal calore del fuoco.
  • Plasma sanguigno – il flegma umido dall’umidità dell’aria.
  • Trombociti – il flegma schiumoso dal sangue acquoso.
  • Leucociti – il flegma tiepido dalla carne fangosa.

Allo stesso modo Ildegarda contraddistingue quattro temperamenti e quattro tipi caratteristici di uomo e donna. Il flegmatico, il sanguigno, il melanconico ed il collerico.

Testo di Christiane Paregger, raccolto da Mariapia Ciaghi per Eudonna Magazine, settembre 2022 (gentile concessione, tutti i diritti riservati)

L’autrice dell’articolo
Nata a Ulm, in Germania, ma residente a Cornedo, si era laureata in Medicina a Innsbruck nel 1983, prestando servizio anche al San Maurizio di Bolzano. Da anni aveva aperto uno studio di medicina Ildegardiana. Era una professionista stimata e nota. Morta sabato 29 luglio, a 75 anni, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove si trovava ricoverata dopo un incidente d’auto.