È un piccolo libro che non urla e sussurra una storia sorprendente per la sua semplicità. La postfazione della sua autrice Kaho Nashiki non delude quando dedica il volume a tutti coloro che hanno bisogno di lui, “che siano giovani o vecchi, donne o uomini” per “sostenerli con tutta la forza” e trasmettere il suo messaggio, parlando a bassa voce.

Un'estate con la Strega dell'Ovest, Kaho Nashiki, Feltrinelli - recensione su www.mockuomagazine.itUn’estate con la Strega dell’Ovest (Feltrinelli) è un libro che mi ha scelto una mattina, fra mille volumi urlanti e mi ha conquistato proprio grazie al suo sussurrare. Racconta la storia di Mai, una bambina timida e in balia di piccole e grandi incertezze, dalla sua salute ai rapporti con i genitori, passando per concetti più elaborati e grandi di lei come il senso dell’esistenza, l’amicizia e l’odio.

Mai, dopo alcune settimane di tensione a scuola, approda per un bel po’ di tempo a casa della nonna, anziana che vive in campagna, in una casa ai margini di una vallata, protetta da un boschetto di bambù gigante e da una grossa quercia sempreverde, nel Giappone più autentico e rurale fra viottoli, fiori e arbusti.

La nonna di Mai viene dall’antica Inghilterra, ha sposato molti anni prima un giapponese, conosce perfettamente due lingue e il mondo animale e vegetale non ha segreti per lei: per questo, e per un certo alone di mistero e tagliente ironia, viene anche chiamata dalla madre la Strega dell’Ovest.

Ma dietro quel nome si nasconde ben più di un vezzo familiare. Sarà proprio la bambina a scoprire insieme alla nonna poteri e saperi antichi, affrontando un addestramento speciale per trovare “la forza di decidere da soli, la forza di rispettare fino in fondo le proprie scelte” e diventare anche lei una vera strega.

Quando Mai sentirà distinta la voce della canfora dal tronco nodoso e i bisbigli dei cespugli, avrà anche il coraggio di mettersi davanti alle domande più cruciali per l’essere umano: la vita e la morte. Sognerà di essere un granchio, imparerà a fare affidamento sul proprio intuito e a non lasciare che quest’ultimo abbia il sopravvento perché “le convinzioni troppo ferme diventano fissazioni e prendono il controllo della persona. Considera le intuizioni per quello che sono e conservale da qualche parte nel tuo cuore”.

Un'estate con la strega dell'ovest, recensione su www.mockupmagazine.it, tipica casa giapponese (Free License, Pixabay)“Devi ripeterti- dice la nonna alla piccola protagonista – che, qualunque cosa accada, ‘non è una ferita mortale’. In questo modo, anche se in quel momento non ti sembrerà, da qualche parte nel tuo corpo e nella tua mente nascerà il seme di una nuova forza vitale che germoglierà con vigore”.

Un volume piccolo dal grande respiro (già diventato una pellicola cinematografica in Giappone) con una prosa semplice, accattivante, ironica, descrittiva, introspettiva e mai noiosa che racconta al lettore “la passione di chi porta avanti un pensiero indipendente” in una società omologata e pericolosamente al servizio delle masse che cercano leader dalla voce forte e disumana.


By Matteo Tuveri