“Abbiamo chiamato  per dirti che ci manchi” così esordisce il duo drag KarmaB (madrine del Pride Sardegna 2023) ricordando la divina Raffaella che il 18 giugno avrebbe compiuto (anzi “compie”) gli anni.

Due anni senza l’icona italiana più internazionale che esista: brava, aperta, inclusiva e profondamente nostra, come il dialogo, l’accoglienza e l’uguaglianza. Tutte le uniche e vere cose Made in Italy che rendono importante la cultura del Belpaese nel mondo. A lei sono dedicati eventi, incontro, documentari, libri e post (sui maggiori social) diffusi e virali in un popolo che rimane profondamente suo: fedele, appassionato e innamorato.

I Libri

Raffasofia, di Marina Visentin (Libreria Pienogiorno), scava nel pensiero alla base del messaggio dell’icona italiana: se i pensatori professionisti, che nel corso della storia si sono interrogati sul segreto di una vita felice, avessero avuto la tivù, avrebbero trovato in Raffaella Carrà l’anello mancante tra gli esseri umani e la felicità. “Spontaneamente libera da giudizi e pregiudizi e aperta all’inclusività da aver acceso arcobaleni su schermi ancora tutti in bianco e nero. Così abilmente in equilibrio tra incoscienza e virtù da rappresentare perfettamente il valore della medietà, uno dei fondamenti della felicità secondo la “gente più competente”. Insieme alla condivisione, come canta in Chi l’ha detto: «Il segreto è che la luce sono quelli intorno», e qui persino Aristotele applaudirebbe. Ben prima che le Cinquanta sfumature solleticassero i desideri segreti delle donne, Raffa ha gettato i falsi pudori alle ortiche, perché «è bello far l’amore da Trieste in giù». La verità è che in ognuno di noi sonnecchia una Carrà: una sfera di gioia e sete di libertà, di immense potenzialità e capacità di relazionarsi con gli altri, di autostima e rispetto per le differenze del mondo. Insomma proprio questioni da filosofi . Ed è una filosofa pop a svelarci la formula per far risplendere la Raffa che è in noi e trovare la strada della felicità al ritmo delle sue canzoni.”

Paolo Armelli, con L’Arte di essere Raffaella Carrà (libro + cd, edito da Blackie), coordina gli interventi di Laila Al Habash, Giovanni Benincasa, Daniela Collu, Vanessa Incontrada, Vladimir Luxuria, Michele Masneri, Rossella Migliaccio, Raquel Peláez, Marinetta Saglio Zaccaria, Thierno «Billo» Thiam e Alessandro Zan. Nel libro viene raccontato il perché la grandezza di Raffaella Carrà andasse ben oltre il suo immenso talento (espresso nei brani che hanno fatto la storia, raccolti nel cd come: Ballo Ballo, Pedro, Rumore, Tuca Tuca, A far l’amore comincia tu). L’opera d’arte era lei, quello che riusciva a trasmettere con il suo modo di stare al mondo. “L’arte di essere Raffaella Carrà” celebra una donna straordinaria attraverso dieci piccole «regole» (tutte da seguire).

Intramontabile esponente dell’Italia che, al periodo del suo esordio, rinasceva dalle ceneri di un bigotto dopoguerra e che lei, con la leggerezza dell’intelligenza, armata di caschetto biondo e ombelico scoperto, prese per mano fino a risollevarla accanto alle altre nazioni moderne.

Times Square e il cinema

Ma Raffaella Carrà non è solo leggerezza e musica, rappresenta anche una scelta di vita basata su autodeterminazione, studio e impegno. Tutto accompagnato con il sorriso.

Sono molte le celebrazioni per gli 80 anni dalla sua nascita , oltre alla gigantografia apparsa a Times Square (Ambassador per Spotify Equal per promuovere l’uguaglianza nell’industria musicale), anche il cinema celebra Raffaella Carrà con RAFFA, pellicola diretta da Daniele Luchetti e scritta da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio. In anteprima nelle sale dal 6 al 12 luglio.