Ci sono maglioni e maglioni, quelli invernali sono sempre un po’ esagerati, ampi, avvolgenti, colorati e caldi, forse un po’ troppo per le stanze invase dagli aromi di tisane e caminetti.

Francesco Guccini, in Farewell, canta il maglione insieme alla giovinezza dei vent’anni (“e sorridevi e sapevi sorridere, coi tuoi vent’anni portati così, | come si porta un maglione sformato su un paio di jeans“), ma da molto prima l’uomo pratica la lavorazione a maglia: Enciclopedia Britannica ne attesta la sua pratica per circa duemila anni e individua nelle coste delle isole del Canale della Manica di Guernsey e Jersey la nascita della moderna maglia (XV Secolo). Fu nel 1890 che gli atleti statunitensi ne adottarono l’uso, diffondendolo maggiormente (“I primi maglioni erano pesanti pullover blu scuro, indossati prima e dopo le gare atletiche per proteggersi dal freddo“). Negli anni Venti Chanel, e altri stilisti come Jeanne Lanvin, introdussero nelle loro collezioni i capi lavorati a maglia.

Sta di fatto che un maglione invernale, meglio se natalizio, magari abbinato alla mascherina, rimane un must che è impossibile disattendere. Ne sa qualcosa Ron Weasley che, in Harry Potter e la Pietra Filosofale, ne riceve uno ogni Natale:

‘Ehi, guarda… anche Harry ha un maglione alla Weasley!’ 

Fred e George indossavano due maglioni blu, uno con una grossa F in giallo, e l’altro con una G. 

‘Quello di Harry è più bello del nostro, però’. Disse Fred tenendolo aperto perché lo vedessero. 

‘Naturalmente, mamma ci mette più impegno se non sei della famiglia”

La partnership tra le aziende giapponesi Goldwin e Spiber ha dato vita a The Sweater, un capo tecnico per lo sci alla cui base sta non solo un alto grado di vestibilità e una speciale gradevolezza al tocco, ma anche un grande studio tecnico che ha permesso all’uomo di imitare le proprietà della seta e delle fibre animali (30% Brewed Protein™ e 70% lana), riducendo lo sfruttamento delle risorse naturali.

Se è vero che la gonna a trapezio di Max Mara, abbinata al maglione minimalista pale beige, si presta invece a serate di lavoro da casa (smart working), pronte per la teleconferenza con le colleghe più attente, è anche vero che il soffice maglione nero di Zara, insieme alla naturale accoppiata con la midiskirt aderente dalla forma ad A, permette, con l’aggiunta di un gioiello importante o spiritoso, di esibirsi in quelle rare uscite permesse dai DPCM e dalla situazione di emergenza in cui ci troviamo.

Se poi vorrete andare sul colorato, ci mette lo zampino Victoria Beckham con il suo maglione a strisce e collo a tartaruga. Oppure, volendo seguire un salto filologico, potrete lanciarvi sullo Sheep Sweater della Warm & Wonderful. Indossato da Lady Diana nel 1980, durante una partita di polo, giocata dal Principe Carlo, il maglione rosso a girocollo, con la pecora nera fra pecorelle bianche, è stato rimesso recentemente in produzione dalla Warm & Wonderful – non veniva venduto dal 1994 – con la collaborazione del designer americano Rowing Blazers. Dovrete avere pazienza, è già andato a ruba e si può preordinare sul sito ufficiale.