Un vecchio adagio dice che qualora la vita ci dia limoni, è bene imparare a fare le limonate. Parafrasando tale antica saggezza, i libri M. Diane Vogt, avvocato e acclamata autrice di gialli giudiziari, membro del Mystery Writers of America, invitano, davanti a una indubitabile vita di merda, a tratte profitto per le nostre “celluline grigie” (così almeno le avrebbe chiamate Poirot). Tutto nelle spesso interminabili ore nel luogo più recondito della casa, e delle nostre vite: il bagno.

La serie di libri “mentre fai la cacca“, sono infatti veri e proprio inni all’elasticità mentale in cui il tempo dedicato all’espletamento dei propri diritti-doveri intestinali si configura come una palestra per la mente.

Il libro Crimini e misteri da risolvere mentre fai la cacca, edito da Newton Compton Editori, ci avverte che dedicarci alle gioie della “popò” (o pupù, vedete voi) può avere anche i suoi lati pericolosi. Davanti alla vostra oretta defecatrice pochi indizi, un colpevole e un cronometro che solo il vostro colon (pigro o irritabile che sia) potrà controllare. Riuscirete a risolvere i casi proposti prima di tirare lo sciacquone? Durante la lettura sarete trasportati sul luogo del delitto, riceverete lo stemma di investigatore e, alla fine della lettura dei brevi racconti gialli, sarete chiamati a rispondere alla fatidica domanda. Se pensate di trovarvi davanti ad uno gioco da ragazzi, o di poter adempiere al vostro ruolo con il sedere (e non con la testa), vi sbagliate di grosso! Aspetti irrilevanti, dati emersi durante l’autopsia di un cadavere e sfumature nella posizione degli oggetti, o negli atteggiamenti degli indiziati, saranno a disposizione per sfidare la mente nel luogo più intimo della casa.

Se invece lo stress vi attanaglia e il WC risulta essere fra i luoghi deputati più vicini allo spirito, chi scrive vi consiglia Meditazioni da fare mentre fai la cacca, di Michelle Heller (sempre Newton Compton). Se la vita è ormai una giostra di impegni, bollette da pagare e social addiction, non vi resta che confidare le gabinetto per le vostre meditazioni. Qui non ci sarà niente da condividere, da postare, da polemizzare o difendere dall’esercito di idioti del web (o della strada): solo voi e i vostri attimi di pace insieme al Dalai Lama, a Khalil Gibran; Jonathan Swift; Charles Bukowski, James Joyce o Liza Minelli. Parole, pensieri e riflessioni che vi concederete senza alcuna esitazione. Perchè dove non può il diritto alla pace, può il bisogno (quello vero!)