Il Festival è vivo”, con grande soddisfazione, visti gli ascolti della terza serata, lo ha annunciato il direttore di Rai1 Stefano Coletta. Senza dubbio il terzo appuntamento di Sanremo 2021 ha raccolto grande seguito fra i telespettatori: “la media del pubblico del Festival è scesa da 55 a 54 anni“, ha affermato Coletta. Poco dopo le 21 erano sintonizzati su Rai1 13 milioni 200mila spettatori. Tocca alla cantante Madame, e alla sua versione di Prisencolinensinainciusol, di Adriano Celentano, il punto più alto di share con il 52.9%

Dispiace sapere che Simona Ventura sia risultata positiva al COVID. La conduttrice avrebbe dovuto condurre insieme ad Amadeus la serata finale della kermesse e avrebbe senza dubbio portato un valore comunicativo molto forte.

Dopo il monologo di Barbara Palombelli (“Sanremo è una fabbrica della serenità e non si deve fermare, non si è fermato neanche durante la guerra“), il discorso di incoraggiamento ai giovani cantanti della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi che ha dichiarato come il pubblico, mancante in questa edizione 2021, sia essenziale nella riuscita di uno spettacolo: “il terzo attore in uno spettacolo come questo è fondamentale“. Fra le nuove proposte si giocheranno la palma della vittoria David Shorty, Folcast, Gaudiano e Wrongonyou. Poi il siparietto di Ibrahimovic e Sinisa Mihajlovic, la simpatia iperattiva di Fiorello che scherza sui baffetti, che ricorderebbero D’Alema, e sulle dimissioni di Zingaretti dal ruolo di segretario del PD. Tutto come da copione (anche il taglio dei baffi dello showman). Sul palco, accanto al conduttore e Direttore artistico, la top model Vittoria Ceretti.

Ha aperto la serata Giuliano Sangiorgi con i Negramaro che hanno omaggiato Lucio Dalla eseguendo il brano/poesia 4 marzo 1943 del cantautore bolognese. tutti gli artisti hanno aderito alla campagna I diritti sono uno spettacolo, simboleggiata da un logo (Play) sulle giacche. La serata è stata dedicata alle cover e ai duetti inediti. Francesca Michielin e Fedez hanno eseguito un medley di canzoni, con una versione ironica di Felicità, di Albano e Romina (e l’aggiunta di Jalisse, Baldi, Alotta e Daniele Silvestri).

Irama, sempre in quarantena, ha cantato in modo eccelso il Cyrano di Francesco Guccini. E ancora, Fasma e Nesli con La Fine; Noemi e Neffa con Prima di andare via; Renga e Casadilego (la cover è Una ragione di più di Ornella Vanoni). Casadilego ha esibito un outfit coreano, colorato e bizzarro, di grande ispirazione per i giovani che mostrano sempre nei suoi confronti un alto gradimento. A metà serata l’attrice Antonella Ferrari ha messo in scena un estratto del suo spettacolo teatrale dedicato alla complicata vita di un malato di sclerosi multipla: “Da oggi potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smette di avere paura della paura. Sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio“. A presentarla Amadeus che ha sostienuto: “Facciamo un gran tifo per il teatro, è uno straordinario racconto della vita“.

La Rappresentante di Lista ha duettato con Donatella Rettore in una versione evocativa di Splendido splendente, Willie Peyote ha invece voluto al suo fianco Samuele Bersani con la canzone Giudizi universali. Malika Ayane ha interpretato una coinvolgente Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli. Ancora più coinvolgenti gli Extraliscio feat Davide Toffolo con Peter Pichler e il Medley Rosamunda (dedicato a Gabriella Ferri).

Il finale è sempre stato di Achille Lauro che, questa volta, ha dedicato la sua esibizione estetizzante al genere musicale Pop: fra le colonne di un ideale tempio greco, vestito solo di un drappo, proprio come una statua classica, il cantante e performer ha recitato:

Sono il Pop.
Presente, passato.
Tutti, Nessuno.
Universale, censurato.
Condannato ad una lettura disattenta,
Superficiale.
Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.
Una persona costruita sopra la tua persona.
Divento banale, mi riducono ad un’idea.
Antonomasia di quelli come me.
Rinchiudere una persona in un disegno.
Ma io ero molto di più.
Il pregiudizio è una prigione.
Il giudizio è la condanna.
Dio benedica gli incompresi.

Ad accompagnarlo Emma Marrone nei panni di Penelope, la donna forte e risoluta che fa dell’attesa non un elemento passivo, ma una scelta attiva di amore risoluto e indipendente. Emma è una splendida donna che porta sulla scena contenuti vocali e sociali di spessore. Da sempre una delle mie preferite. La terza serata recupera: voto 8