Come è ben noto dai trend topic di tutti i social (fra i primi quattro in assoluto), il 31 luglio nasceva ben 100 anni fa l’attrice, regista, scrittrice, sceneggiatrice e regista operistica (si, pure quello!) Franca Valeri. Nota per i ruoli comici in cui viaggia fra signorine snob, sognatrici, canaglie e reticenti single, la Valeri incarna con il tempo una figura di donna assai difficile da trovare nel panorama teatrale, cinematografico o televisivo italiano: scevra da etichette muliebri tradizionali, alle quali oppone sempre un garbato sorriso e una pepata ironia, l’artista attraversa non solo la storia dello spettacolo e dell’arte italiana (ha lavorato con i nomi più importanti del teatro e del cinema), ma anche la storia d’Italia, persino quella più difficile delle Leggi razziali e della sofferenza legata al nazifascismo e alla guerra. 

Noi di MockUp Magazine volevamo celebrarla (verbo che risulta un po’ troppo impegnativo, a dire il vero), ma un lungo articolo biografico ci sembrava scontato, un coccodrillo (per lei che, qualsiasi cosa accada, sarà sempre vivissima e lotterà sempre insieme a noi) ci sembrava privo di gusto. Una serie di elogi, del resto, ci sarebbero sembrati troppo blasé.

Abbiamo dunque pensato di ricorrere all’aiuto delle persone che ne hanno vissuto i lati più belli.

L’Associazione Animalista Franca Valeri, che nasce nel 2004 a Trevignano Romano grazie al grande amore che da sempre Franca nutre verso gli animali, ci ha fatto sapere (tramite Giulia, una volontaria) come oggi l’associazione non festeggi solo la grande artista ma “soprattutto l’amica degli animali e la nostra fondatrice. Festeggiamo colei che ha sempre vissuto con cani e gatti ed ha avuto la generosità di mettere il suo nome ed il suo amore a disposizione dei più deboli, di coloro che non hanno voce, ossia gli animali abbandonati. Con orgoglio –  ha proseguito – raccogliamo il suo testimone e portiamo avanti il suo sogno: una casa per tutti gli animali“.

Ricordiamo che l’Associazione Animalista Franca Valeri si occupa degli animali abbandonati, li accoglie, li sfama e dona loro una seconda e spesso una terza possibilità di amore e serenità. Proprio il giorno del compleanno dell’icona, il 31 luglio, alle ore 21, a Trevignano Romano (che le ha conferito la cittadinanza onoraria) si è svolta una serata dal titolo ”Lina Battiferri – Condominio femminile” dedicata a lei e ai suoi personaggi femminili. Lo spettacolo, in scena dal 2012, ha visto sulla scena l’attrice Paola Lorenzoni e il Maestro Nicola Buffa alla chitarra. Il ricavato della serata è stato interamente destinato alle cure degli amici a quattro zampe ospiti del Rifugio. Dalla pagina Facebook della ONLUS sono arrivati gli auguri di tutti gli amici umani (Tullio Solenghi l’ha salutata come: “intelligente, arguta, un mostro: io voglio dire auguri all’amica Franca“) e di quelli a quattro zampe.

Dal canto suo, Pino Strabioli, noto regista, attore e conduttore, una delle penne (e voci) più brillanti, che abbiamo raggiunto telefonicamente e che con lei ha condiviso palcoscenico e lunghe chiacchierate, ci ha fatto sapere: “sono cento anni di coraggio e di pensiero libero, cento anni di una donna che definire fantastica è banale. Franca ha saputo veicolare la grande cultura, divulgarla e diventare popolare, nel senso più nobile del termine, senza mai rinunciare al suo progetto culturale. Ho la fortuna di esserle amico, il privilegio di aver condiviso con lei degli spettacoli, dove mi raccontava la sua vita: la cosa che ti posso dire è che sono cento anni animati da ottimismo. Lei è stata ottimista sempre!“.

Un ottimismo che, in definitiva, non si limita a essere il mantra dell’andrà tutto bene, ma che diventa un’elegante dichiarazione di affermazione sul destino: “mi sono qualche volta interrogata sull’indipendenza del destino. Credo che nessuno sia più bisognoso di aiuto di lui. Quando è solo fa quelle cose fatali quanto banali che lo hanno reso famoso, la tegola in testa, la voragine sotto i piedi. Sono i suoi gesti rabbiosi che lo rendono temibile ai poveri di spirito. Le sue trame sono all’impronta della viltà. Ci sono degli eletti che individua e prende di mira, approfittando della loro indifferenza. Che io sappia, il destino non va mai perso di vista” (dal libro: Bugiarda no, reticente, Einaudi)