Circa venticinquemila persone il 25 giugno 2016 a Cagliari per il Sardegna Pride. Queste le cifre fornite dagli organizzatori della manifestazione che si è inserita appieno nel novero delle altre manifestazioni tenutesi in tutto il mondo per quella che ormai viene definita Onda Pride. L’evento del Capoluogo sardo, tenuto a battesimo dal gruppo musicale sardo dei Tazenda, è stato gestito e organizzato da Arc Cagliari e da Tambura Battenti, Rossomori, CGIL, PD, SEL, Agedo Cagliari, di recente istituzione, Uaar, Lila Cagliari, Famiglie Arcobaleno e, Unica LGBT .

Sardegna Pride 2016, la folla dei partecipanti.

Sardegna Pride 2016, la folla dei partecipanti.

Il corteo si è mosso dalle 19:30 dal Teatro Lirico, in via Santa Alenixedda, e ha attraversato la centralissima via Dante, via Paoli, via XX Settembre, via Roma e Largo Carlo Felice in un tripudio di colori, musica, riflessioni, sorrisi e persone. Grande la partecipazione degli spettatori che dai balconi o da bordo strada hanno spesso deciso di fare qualche foto, applaudire o seguire spontaneamente il corteo anche solo per un breve tratto.

“Sono qui perché amo il mio compagno e perché dopo la nostra unione civile, che speriamo di poter celebrare presto, voglio che diventi matrimonio”, così ci dice Massimo, 32 anni, da 10 con Stefano. “Mia nipote è omosessuale, e io sono qui perché è il mio orgoglio”, ci dice una signora che felice agita una ghirlanda di fiori arcobaleno, mentre l’assessore Claudia Firino , con la bandiera arcobaleno sulla guancia, sorride ai giovani che scherzano con lei. Queste le componenti della folla che, nonostante il caldo, ha partecipato: gente comune, associazioni (Emergency, Amnesty International), partiti politici e una popolazione che ha dimostrato come al sospetto, all’astio e al fondamentalismo sia meglio preferire i sorrisi.

Sardegna Pride 2016, la toccante commemorazione delle vittime di Orlando.

Sardegna Pride 2016, la toccante commemorazione delle vittime di Orlando.

Tantissimi i giovani, alcuni con gli amici, altri in coppia, e corposa la partecipazione di tutte le famiglie: chi con bambini, chi con i cani, chi con i nonni al seguito. “Estendere i diritti civili non ha mai fatto male a nessuno” ha dichiarato il sindaco Massimo Zedda , mentre Mario Puddu , il sindaco di Assemini , uno dei centri più vivi della città metropolitana di Cagliari, in mezzo alla folla con la t-shirt ufficiale dell’evento, ha dichiarato “ci siamo sempre stati e ci saremo sempre”. Grande commozione per la commemorazione delle vittime di Orlando con un minuto di silenzio. Per ricordarle una serie di 27 fotografie di baci “normali”, l’unico scudo contro attacchi armati e verbali contro la diversità e l’amore.

Sul carro dell’Arc anche “Corradino”, il piccolo attore protagonista dello spot del Sardegna Pride, realizzato dal collettivo Naked Panda , che ha sfondato in record di oltre 400.000 visualizzazioni. Insieme a lui, la madre nella vita e la madre nella finzione, l’attrice Elena Pau . Il motto dello spot, la parola “ fa-vo-lo-so ”, è stata la costante dell’evento, il vero payoff del Sardegna Pride 2016.

La manifestazione, completamente autofinanziata e gestita da volontari, ha offerto quest’anno al pubblico nuovi gadget e un programma politico che chiede il matrimonio egualitario ; la riforma delle adozioni ; l’estensione della “legge Mancino” per il reato di omo-transfobia ; la modifica alla Legge 164 del 1982, ovvero il riconoscimento del cambio anagrafico senza l’obbligo di riassegnazione chirurgica, l’accesso alla fecondazione assistita e l’approvazione, questa volta nel Consiglio regionale sardo, di una legge contro la omo-transfobia.

Un’ onda di civiltà che è ormai massa critica non solo in Sardegna, ma in tutta Italia, e con la quale qualunque forza politica dovrà prima o poi interfacciarsi per una civile e giusta gestione del bene comune.

By Matteo Tuveri