Stimolanti, faticose, ardue o snervanti, le imprese che attendono ognuno di noi nel 2020, come singolo e come comunità, possono richiedere ognuno di questi aggettivi. A sottolinearlo è la regina Margrethe di Danimarca nel suo discorso di fine anno (Dronningens nytårstale 2019) in televisione (e sul web).

Matteo Tuveri - www.mockupmagazine.itSono parole laiche, umane, sincere e sensibili – di grande ispirazione – quelle che offre alla sua nazione, e al mondo, questa sovrana saggia, creativa e responsabile: “Quest’anno sono passati 50 anni da quando l’uomo è atterrato sulla luna – ha detto la sovrana – e abbiamo visto apparire il nostro pianeta Terra come una piccola sfera nel grande spazio: isolato, ma così bello, rotondo e blu” e ha proseguito, citando le sfide legate all’inquinamento: “per quanto magnifica e varia possa sembrare la nostra Terra, essa è vulnerabile. Stiamo imparando a capirlo  e a preoccuparci, non ultimi numerosi giovani che vedono il cambiamento climatico in atto. Abbiamo un impegno condiviso con il nostro meraviglioso globo, così pieno di vita.“La sovrana ha poi parlato di isolamento, sociale e “social”, descrivendo la solidarietà e l’empatia come l’unico antidoto alla malattia del secolo: la solitudine: “un sentimento che colpisce molti. Non riguarda solo le persone socialmente vulnerabili, riguarda le persone anziane – ha proseguito – che vedono il loro coniuge e i loro coetanei scomparire … Ma può valere anche per i bambini e i giovani. Chi vuole giocare con me? Con chi sto parlando? Non solo su Facebook.”
Dobbiamo parlare insieme, anche della solitudine – ha detto – abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Dobbiamo confermare l’uno all’altro che contiamo.

Amalienborg, Copenhagen, foto di federicoghedini

Amalienborg, Copenhagen, foto di federicoghedini

La regina Margrethe ha poi proseguito ricordando gli ottant’anni dalla liberazione del paese dalle forze nemiche della Seconda Guerra Mondiale, concludendo con un invito a sostenerci l’un l’altro per contrastare le forze del male che, approfittando di un relativo periodo di pace, pensano di riorganizzarsi per riprendere il sopravvento: “È imbarazzante vedere come l’antisemitismo faccia capolino ancora una volta mostrando ancora la sua brutta faccia, anche qui fra noi. L’antisemitismo, l’intolleranza e la soppressione del libero pensiero non appartengono a nessun luogo. È qualcosa a cui dobbiamo prestare molta attenzione, aiutandoci a vicenda e contrastarlo“.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, discorso di fine anno 2019/2020

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, discorso di fine anno 2019/2020

A fare da contraltare a tale messaggio, di una potenza sociale, politica e umana enorme, tesoro europeo inestimabile, sta anche il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che ha invitato le persone a riscoprire il senso della comunità, il valore della fiducia in se stessi e il senso più profondo della solidarietà, della bellezza più intima e vera che in Italia, nei secoli, ha preso le forme più belle attraverso l’arte e la comunità stessa: “Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo. Ne ho avuto conoscenza diretta visitando i nostri territori. Vi è un’Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare. Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficoltà. Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarietà. Insieme.
Ed è quello che personalmente, attraverso MockUp, intendo rivolgere ai nostri lettori, il senso danese, italiano, europeo e umano in generale, della parola comunità. Che sia un anno di resilienza, iniziativa, responsabilità e lavoro. Insieme.
Buon anno da MockUp Magazine!


By Matteo Tuveri