Nasce ufficialmente nel 1964 ma affonda le sue radici nelle Langhe ed è una cugina del cioccolato Gianduia. Il suo patron attuale, Giovanni Ferrero (classe 1964), è il primo italiano nella classifica dei 500 uomini più ricchi del mondo, secondo il Bloomberg Billionaires Index. Stiamo parlando della Nutella, la crema di cioccolato spalmabile più diffusa al mondo: distribuita in tutti i continenti, protagonista di campagne pubblicitarie, opere cinematografiche (Bianca, di Nanni Moretti, 1984), libri (Nutella un mito italiano di Gigi Padovani, Rizzoli, 2004) e canzoni (la più famosa Destra-Sinitra di Giorgio Gaber, 1994: “Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra“).

Pietro Ferrero

Pietro Ferrero

Le origini

Nel 1940 Pietro Ferrero, apre, senza troppo successo, una pasticceria a Torino per poi rientrare ad Alba (nelle Langhe) dove si dedica alla creazione di un laboratorio dolciario. Nel 1946, in pieno dramma post bellico, assume pochi operai e avvia la produzione della Pasta Gianduja (e poi Giandujot), ottenuta con le nocciole. Un impasto di crema, venduto in carta stagnola, tagliabile e spalmabile (un chilo costava 600 lire), che ottiene l’apprezzamento dei bottegai di Alba. La produzione prende il volo con un aumento esponenziale che spinge l’imprenditore a creare l’Azienda Ferrero (14 maggio 1946).

Il primo vasetto di Nutella (da Nut, nocciola, e “ella”, suffisso spiccatamente italiano) fa il suo ufficiale ingresso nel mondo il 20 aprile del 1964, nel 1965 arriva in Germania e l’anno successivo uscì in Francia (in Australia nel 1974 e in Ecuador nel 1975). Si deve a Michele Ferrero a nascita di prodotti amatissimi – uno dei volti italiani nel mondo – come i Mon Chéri (1956), i Tic tac (1969), i Ferrero Rocher (1982) e tutta la linea Kinder (compreso il famoso ovetto).

Il mito

Dalla su prima uscita, fra successi, difficoltà (l’alluvione del Tanaro del 1948), polemiche e globalizzazione, Nutella non è più solo un prodotto (a cui il sito di cucina GialloZafferano dedica innumerevoli ricette, clicca qui), ma un brand, un simbolo del Belpaese e un luogo del pensiero su cui riversare riflessioni sociali (a volte psicologiche, certamento non solo marketing in senso stretto) e produzione artistica: i Negrita l’hanno citata nella canzone Sex (album XXX, 1997: “Provare le ricette, collaudare la cucina, usare la Nutella, usare la farina“); Ivan Graziani le ha dedicato La Nutella di tua sorella una canzone, cantata insieme a Renato Zero (album Fragili fiori, 1996: “Mangia, mangia la nutella che non cambia mai, è sempre quella. E invece di drogarti, che vai al creatore, fatti di nutella ogni due ore“).

Un mito che continua a resistere e sorprendere. In fondo…che mondo sarebbe senza Nutella (specialmente a primavera)?

Foto di copertina: Bruno /Germany da Pixabay