L’edificio che ospita l’Albertina Museum, nel cuore storico e architettonico di Vienna, a due passi dalla Hofburg e dalla Cripta dei Cappuccini, dove riposano gli Asburgo e secoli di storia europea, nasce sulle demolizioni ottocentesche dei bastioni della città ma la storia dell’edificio è molto più antica.

Claude Monet, Vista su Vètheuil, 1881, Collezione Batliner,  Albertina Museum, Vienna

Claude Monet, Vista su Vètheuil, 1881, Collezione Batliner, Albertina Museum, Vienna

Alla fine del 1700 Alberto di Sassonia-Teschen lo scelse come sua residenza decidendo di ampliarlo e portandosi appresso anche la sua nutrita collezione di stampe. Nel 1820, il “Duca di Wellington austriaco”, Arciduca Carlo, ne completò l’architettura di interni, mentre il successivo inquilino Arciduca Alberto, cugino dell’Imperatore Francesco Giuseppe, le diede lustro e stabilità. Il nome dell’attuale museo prende il nome da lui, vincitore della battaglia di Custoza.

Distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l’Albertina oggi custodisce veri e propri tesori dell’arte moderna e contemporanea: gli impressionisti francesi, gli avanguardisti russi, Kiefer, Lassnig e Picasso sono solo alcuni fra gli artisti che è possibile vedere percorrendo le sue sale (fra le più eleganti d’Europa: sono senza rivali le scalinate, gli stucchi dalle linee pulite e essenziali, la posizione delle aperture dalle quali la luce cade morbida sulle volumetrie generose).

Augusto Giacometti, Pace, 1915, Collezione Batliner, Albertina Museum,  Vienna

Augusto Giacometti, Pace, 1915, Collezione Batliner, Albertina Museum, Vienna

La collezione di fotografie, oltre centomila esemplari, permette di spaziare nella storia del secolo presente e scorso; mente fra le stampe e i disegni è possibile vedere capolavori dal tardo gotico fino ai nostri giorni, passando per Michelangelo, Dürer, Rubens, Rembrandt, Schiele, Klimt, Picasso e Richter.

Attualmente è possibile visitare le mostre dedicate a Monet e Picasso (Monet to Picasso) dalla Batliner Collection; la mostra fotografica dedicata a Helen Levitt (fino al 27 gennaio); la retrospettiva dedicata al pittore georgiano Niko Pirosmani (fino al 27 gennaio) e la mostra contemporanea Warhol to Richter (fino al 10 febbraio), con opere di Anselm Kiefer, Gerhard Richter, Gottfried Helnwein, Andy Warhol, Alex Katz e Maria Lassnig.
Fino al 10 febbraio anche la mostra di schizzi e acquerelli di Erwin Wurm (Erwin Wurm. Peace & Plenty) e le sculture e gli oggetti performativi di Walter Schmögner (Sculptures & Objects).

La forza dell’Albertina Museum, amato specialmente dai giovani, risiede proprio nella capacità di unire, in un edificio dall’autentico charme europeo, istanze, arti e capolavori di ogni epoca e genere, allargando orizzonti e diffondendo autentica cultura.

By Matteo Tuveri